Lo so, in questi tempi globali tutti pensate di sapere cos’è un traduttore quindi perché, vi domandate, ve lo dovrei rispiegare una volta di più? Perché ci sono poche idee e confuse su questo mestiere, e quindi è molto probabile che quello che sapete è sbagliato, o non del tutto corretto.
Forse è meglio cominciare dal cosa non è un traduttore:
- Il traduttore non è un interprete, anche se un interprete molto spesso è anche traduttore. Gli interpreti sono quelli che consentono la comunicazione verbale (l’interpretazione) dal vivo, e possono essere di vari tipi: simultanei, consecutivi, di chuchotage, eccetera. Il traduttore lavora su testi scritti.
- Il traduttore non è una persona che “sa” l’inglese, il francese, lo spagnolo. Quello è chiunque studi una lingua, che sicuramente deve tradurre per impararla, ma non è un traduttore di professione. Il traduttore conosce grammatica, cultura, mentalità della lingua di partenza ma soprattutto della lingua di arrivo. E’ un mediatore culturale e comprende tanto le parole quanto la forma mentale che ci sta dietro. Trasporta modi di pensare e di vedere il mondo, più che singole parole. Quindi non è neanche un dizionario portatile, uno a cui chiedere: “cosa vuol dire questo?” (senza darne il contesto).
- Di conseguenza, il traduttore non è il bottegaio, l’amico o il passante occasionale cui chiedere un favore con l’idea di spuntare uno sconto o di trattare a sfinimento. Il traduttore studia molti anni e deve continuamente aggiornarsi, non diversamente da quanto fa il commercialista, l’avvocato, l’ingegnere. Anche se il bene della traduzione è ampiamente disponibile sul mercato, le traduzioni di qualità implicano un’alta formazione e alti costi. E più il testo di partenza è complesso, maggiore formazione e maggiori costi implicherà. Immaginate che volete costruire un ponte difficilissimo come il Golden Gate e per risparmiare lo affidate a uno studente di ingegneria. Ecco.
- Infine, il traduttore non è un programma, un dispositivo, un congegno automatico tipo quelli di Star Trek o il Babel Fish, che gl’infilate a forza suoni di ogni tipo e vi sputano fuori bellissime e comprensibilissime frasi nella vostra lingua. Il traduttore è una persona, e come tale è fallibile, ma anche chi scrive i testi sono persone, e come tali fallibili. E per ora, per capire le persone ci vogliono persone, con i loro sensi, sentimenti e sensazioni. Non macchine.