Google Translate esiste ovviamente da un bel pezzo in versione italiana, ma le traduzioni che ci ha propinato in questi primi dieci anni non erano italiano, siamo sinceri. Translate traduceva talmente male che dire “Tradotto con Translate” è diventato proverbiale per definire parole messe un po’ a caso.
Oggi il blog ufficiale di Google Italia ha annunciato che finalmente il nuovo algoritmo sviluppato da Google Brain (Google Neural Machine Translation System) è stato applicato all’italiano. Nel novembre 2016 era partito con le prime otto lingue (spagnolo, francese, tedesco, portoghese, cinese, giapponese, coreano e turco), e nei primi mesi del 2017 ha aggiunto russo, vietnamita, hindi, arabo ed ebraico. E da oggi, l’italiano. Big G conta progressivamente di far passare tutte le 103 lingue di Translate al nuovo motore di traduzione.
Il 6 febbraio scorso sulla Rivista Il Mulino online ho scritto di come funziona il nuovo Traduttore, il 22 febbraio sono stato intervistato dal Piccolo di Trieste e dall’Ansa.
Sapendo dei lavori in corsi mi chiedevo, in sostanza, quale sarebbe stato il futuro della traduzione editoriale con a disposizione un sistema di traduzione automatica che si basa su una memoria di traduzione di dimensioni planetarie. Finora la narrativa e la saggistica non beneficiavano di questi strumenti che da anni aiutano le traduzioni tecniche, ma adesso?
Nei prossimi giorni comincerò a fare qualche prova, vedremo cosa salta fuori.